Il territorio di Stintino è un lembo di terra tra due mari. A Ovest il suggestivo “mare di fuori”, con costa alta e frastagliata alternata a calette di sabbia e ciottoli: da Capo Falcone, luogo selvaggio sorvegliato da una torre spagnola e sorvolato da falchi pellegrini e della regina, sino a Cala del Vapore, attraverso Valle della Luna e Coscia di donna.
A Est il “mare di dentro”, all’interno del golfo: costa bassa e riparata che dalla Spiaggia della Pelosa, passando per L’Ancora e gli scogli di Punta Negra, arriva fino ai sassolini bianchi e tondi del lungo litorale de Le Saline ed Ezzi Mannu. In mezzo un’oasi naturale con gli stagni Cesaraccio e Pilo.
La storia di Stintino
L’origine del borgo di Stintino è dovuta alla decisione del Governo italiano di istituire il 22 giugno 1885 sull’isola dell’Asinara in località Cala Reale, il primo lazzaretto ad uso sanitario insieme una colonia penale in località Cala d’Oliva. In quel momento si contavano sull’isola circa 500 persone, la metà pastori di origine sarda e l’altra metà pescatori, sia camoglini che ponzesi; di questi i residenti a Cala d’Oliva erano pescatori originari di Camogli, che si erano trasferiti attratti dalle maggiori possibilità economiche e dalla presenza della Tonnara delle Saline; mentre gli abitanti di Fornelli e Cala Reale erano pastori ed agricoltori sardi.
È possibile che entrambi i gruppi avessero già adottato il sassarese, andando ad accentuarne l’influenza ligure presente fin dalle origini. Solo 45 famiglie lasciarono l’Asinara per stabilirsi nella costruenda Stintino fondando la “Comunione dei 45“, le altre raggiunsero altri lidi: Porto Torres, Sassari, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura o le campagne della Nurra.
Prima dello sfratto del 15 agosto dello stesso anno, due fratelli sassaresi, Salvatore e Cristoforo Murtola, perorano la causa dei pescatori ottenendo un indennizzo di 750 lire per ogni famiglia, e acquisendo un terreno per far sorgere il nuovo borgo col nome di Cala Savoia. Il piano regolatore divise ordinatamente una stretta penisola fra due bracci di mare (ora porto vecchio e porto nuovo/porto Mannu), che prese il nome di isthintìnu o sthintìnu, dal termine sassarese “intestino o budello”, poi italianizzato in Stintino.
Il porto di Stintino ospita ancora numerose barche a vela latina, che dopo l’avvento delle imbarcazioni a motore hanno trovato nuova linfa nel turismo diportivo e nelle regate veliche; molte famiglie della borghesia sassarese, come i Berlinguer o i Segni, hanno da sempre prediletto questo tipo di imbarcazione. Nel 1983 viene organizzata la prima regata Vela Latina, arrivata nel 2007 alla XXV edizione. Stintino è tanto caratterizzata dalla vela latina, da essere stata ribattezzata dal giornalista Mario Marzari, come la “capitale della vela latina”.
Stintino è stato in passato frazione di Sassari ed è diventato Comune di Stintino l’8 agosto 1988.
Le tradizioni di Stintino
La pesca è alla base della tradizione culinaria: polpo in agliata e alla stintinese, zuppa d’aragosta, bottarga di tonno, frutti di mare e pescato fresco, da assaporare nei ristoranti delle stradine del borgo e della costa.
La Regata della Vela Latina di Stintino è l’evento che dal 1983 ha portato alla ribalta internazionale il mondo della vela latina e da allora decine di eventi hanno seguito questa intuizione.
Le Spiagge di Stintino
Le coste di sabbia bianca e il mare cristallino hanno fatto sì che questa zona diventasse una delle più ricercate d’Italia. Qui si trovano le meravigliose spiagge di La Pelosa, che nulla ha da invidiare ai lidi tropicali, La Pelosetta, Le Saline, Ezzi Mannu, Pazzona, la spiaggia Tamerici, Cala Coscia, e Punta Negra. La costa occidentale, invece, rocciosa e impervia, si staglia sul mare da un’altezza che varia dai 10 ai 150 metri. Tra le scogliere si trovano diverse calette rocciose come Coscia di Donna e Cala del Vapore.
Il Parco Nazionale dell’Asinara
La Storia di Stintino come descritto nei paragrafi precedenti è strettamente connessa con quella dell’Isola dell’Asinara. Oggi Stintino oltre ad essere una meta turistica internazionale è anche il punto di partenza ideale per visitare l’Isola dell’Asinara.
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